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Immagine del redattoreMarco Wong

Una Mussolini in Cina

Il cognome di Mussolini è indelebilmente associato al ventennio fascista e fa parte della storia italiana e internazionale per l’entrata del paese nella grande tragedia della seconda guerra mondiale.

Tra le storie meno note, associate a questo cognome, e che hanno una forte relazione con la Cina, c’è anche quella legata alla figlia del Duce, Edda Mussolini in Ciano.

Donna forte e indipendente per i canoni dell’epoca, era la primogenita di Benito Mussolini e di Rachele Guidi.

Sposata con Galeazzo Ciano nel 1930, lo seguì quando il consorte venne nominato Console Generale a Shanghai.

La giovane coppia entrò quindi nella vita mondana cinese.

A Pechino, durante un ricevimento, Edda Mussolini conobbe Zhang Xueliang, un signore della guerra sostenitore del generalissimo Chiang Kai Shek e che salì quindi al ruolo di Vice Comandante Capo delle forze armate cinesi.

Nonostante il suo ruolo militare, Zhang Xueliang era un grande amante della vita mondana.

Di aspetto elegante, con il fare sicuro che gli veniva a una posizione di potere personale e dal fatto di essere uno degli uomini più ricchi della Cina, era un grande ballerino e seduttore.

Al suo fascino non rimase indifferente Edda Mussolini, che d’altra parte aveva un rapporto col marito piuttosto aperto.

In occasione di quel ricevimento Xueliang invitò Edda a una gita guidata al Palazzo d’Estate, durante la quale lei fu lusingata dalle attenzioni quasi esclusive che ricevette, nonostante la presenza di molti altri ospiti di alto livello, dal Generale Zhang.


Dalla sua parte Edda aveva quel cognome che riscuoteva un sincero interesse da parte della dirigenza del Guo Min Dang.

Sia Chiang Kai Shek che Zhang Xueliang avevano una forte simpatia per le politiche di Benito Mussolini e speravano che un avvicinamento all’Italia fascista potesse essere di beneficio alla causa cinese.

La relazione personale si intrecciò con quella politica, portando per esempio alla decisione di rafforzare le iniziative di collaborazione tra l’aviazione italiana e quella cinese, con l’acquisto da parte di quest’ultima di alcuni aerei di fabbricazione italiana e della costituzione di una joint venture che portò a scambi tecnologici e alla costruzione di una galleria del vento, con know how italiano, in Cina.

La frequentazione tra Zhang Xueliang e Edda Ciano non durò molto, in quanto la coppia rientrò in Italia nel 1932, ma proseguì una relazione epistolare, anche se, a un certo punto, Edda chiese a Xueliang di restituire la loro corrispondenza.

L’Italia, nonostante quei rapporti costruiti con la Cina, scelse poi di allearsi col Giappone


Zhang Xueliang, negli anni successivi, giudicando sbagliata la politica del generalissimo Chiang Kai Shek, che favoriva gli sforzi bellici contro i comunisti cinesi, invece di contrastare realmente l’invasione giapponese, si rese protagonista della storia cinese architettando l’audace colpo di mano che lo portò, nell’incidente di Xi’an nel 1936, a rapire Chiang Kai Shek per costringerlo a raggiungere un accordo coi comunisti in chiave anti giapponese.

Zhang Xueliang, per la sua disobbedienza a Chiang Kai Shek, passerà oltre cinquant’anni agli arresti domiciliari diventando un eroe agli occhi della opinione pubblica sia nella Cina Popolare che a Taiwan.


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